Nato a Pistoia il
26 Ottobre 1925, segue ben presto a Roma Mauro, più anziano di due anni, e
inizia anch’egli la sua avventura nel mondo del cinema all‘inizio degli anni
‘50, talvolta incrociando la strada del fratello, più spesso in maniera del
tutto indipendente. I suoi esordi sono, secondo copione, da gavetta: è prima
aiuto segretario, poi segretario di produzione in una quindicina di film,
infine ispettore di produzione. Già in questa fase collabora a pellicole di
grande rilievo; basterà qui ricordare quelle che seguono:
1954 - La romana di Luigi Zampa
1955 - Il bidone di Federico Fellini
1957 - Le notti di Cabiria di Federico Fellini
Passato alla direzione di produzione, inizia ad occuparsi
dell’organizzazione generale nella lavorazione dei film. Appartengono a
questa fase della sua attività una ventina di pellicole, tra le quali
figurano i migliori nomi del cinema del tempo, a partire da Pasolini e
Rossellini. Eccone una scelta:
1958 - La diga sul Paciifico di René Clément
1959 - Il vendicatore di William Dieterle
1959 - Il generale della Rovere di Roberto Rossellini
1960 - Il bell’Antonio di Mauro Bolognini
1961 - Vanina Vanini di Roberto Rossellini
1962 - Senilità di Mauro Bolognini
1963 - Rogopag di Roberto Rossellini, Jean Luc Godard, Pier Paolo Pasolini e
Ugo Gregoretti
1963- Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli
1964 - Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini
Ha svolto a lungo anche il ruolo di Produttore esecutivo. In questa veste ha
collaborato ad un’altra importante serie di opere, tra le quali si indicano
alcune tra quelle di maggiore rilievo:
1980 - La cicala di Alberto Lattuada, con Virna Lisi, Clio Goldsmith,
Anthony Franciosa
1981 – La pelle di Liliana Cavani, con Marcello Mastroianni e Alexandra King
1981 – La vera storia della signora delle camelie, di Mauro Bolognini, con
Isabelle Huppert e Gian Maria Volonté
1981 – Sogni d’oro, di Nanni Moretti, con Nanni Moretti e Piera degli
Esposti
1983 – Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante di
strada, di Lina Wertmuller, con Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Valeria
Golino
1983 – Benvenuta, di André Delvaux, con Vittorio Gassman e Fanny Ardant
1983 – La lune dans le caniveau, di Jean Jacques Beineix, con Gérad
Dépardieu e Nastassja Kinski
1983 – Nostalghia, di Andrej Tarkovskij, con Domiziana Giordano e Milena
Vukotic
1984 – Desiderio, di Anna Maria Tatò, con Fanny Ardant e Isa Danieli
1984 – Pianoforte, di Francesca Comencini, con Giulia Boschi, François
Siener, Giovannella Grifeo
1984 – Le bon roi Dagobert, di Dino Risi, con Coluche, Michel Serrault, Ugo
Tognazzi
1985 – Orfeo, di Claude Goretta, con Gino Quilico e Audrey Michaîl
1987 – Garibaldi il Generale – di Luigi Magni, con Franco Nero, Angela
Molina, Flavio Bucci
1995 – Casa Ricordi, di Mauro Bolognini, con Vittoria Belvedere, Luca
Barbareschi, Lino Capolicchio
1995 – Il grande Fausto, di Alberto Sironi, con Sergio Castellitto e Ornella
Muti
Il ruolo più significativo, nella sua lunga carriera cinematografica, è però
quello di produttore, attività che ha svolto di conserva con le altre,
incrociando ancora le strade di registi del calibro di Pasolini o di
Corbucci, di attori quali Kirk Douglas, Roger Moore o Ben Gazara. I suoi
film hanno partecipato ai maggiori Festival europei, anche con importanti
riconoscimenti; altre volte le sue pellicole sono risultate premiate dal
pubblico o dalla critica. Tra le produzioni di Manolo, una ventina, se ne
segnalano qui alcune:
1965 - La donna del lago di Luigi Bazzoni e Franco Rossellini, con Virna
Lisi e Salvo Randone
1966 - Django di Sergio Corbucci, con Franco Nero
1967 - Texas addio di Ferdinando Baldi, con Franco Nero
1968 - Teorema di Pier Paolo Pasolini, con Silvano Mangano e Terence Stamp
1971 - Bubù di Mauro Bolognini, con Ottavia Piccolo e Massimo Ranieri
1971 - Giornata nera per l’ariete di Luigi Bazzoni, con Franco Nero e
Rossella Falk
1972 - Un uomo da rispettare di Michele Lupo, con Kirk Douglas e Florinda
Bolkan
1973 - Afyon di Ferdinando Baldi, con Ben Gazzara e Silvia Monti
1976 - Sicilian Cross di Maurizio Lucidi, con Roger Moore e Ivo Garrani
1976 - Keoma di Enzo Girolami, con Franco Nero
Una delle ultime produzioni, L’ombra del gigante di R Petrocchi (1999), è
stata selezionata per il Festival di Berlino. Ha poi prodotto, nel 2003, il
film Raul, opera prima del figlio, Andrea Bolognini, che si era fatto le
ossa lavorando per lunghi anni a fianco dello zio Mauro. Il film,
interpretato da Giancarlo Giannini e da Alessandro Haber, è la coraggiosa
trasposizione di Delitto e gastigo, secondo la fortunata e rigorosa formula
“cinema e letteratura” tante volte messa in atto nella ricca filmografia di
Mauro Bolognini.
A dispetto dei suoi 84 anni, Manolo è ad oggi (maggio 2009) attivo, pieno di
energie e di progetti, tanto da avere nel cassetto un sogno importante che
si chiama Fratelli Cuccoli. Nel corso della sua carriera ha ricevuto una
marea di riconoscimenti, dal “Premio della simpatia” di cui è stato
insignito in Campidoglio, fino al “Passaporto d’oro” di Cinecittà o al
“Certificato d’onore” conferitogli in California, a San Francisco.
E’ tuttora l’anima del Centro intitolato a suo fratello Mauro, cui destina
generosamente passione, tempo e lavoro, mettendo a disposizione tutte le sue
conoscenze e competenze. Una precisa e condivisa definizione la si ritrova
nella motivazione che accompagnò, nel 1977, il conferimento del “Premio
della simpatia”:
“Manolo Bolognini nella produzione italiana ed internazionale ha profuso
intelligenza, buon gusto, senso della misura. Una sensibilità attenta ed
acuta lo ha portato a realizzare films in cui la qualità e la commercialità
non hanno mai deluso spettatori, noleggiatori ed esercenti. Ha scoperto,
indirizzato e valorizzato attori, registi, sceneggiatori. E’ su uomini come
lui che il cinema italiano conta per una rapida ripresa produttiva.”